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Ipertensione Arteriosa: combatterla a tutti i costi

Ipertensione Arteriosa: combatterla a tutti i costi

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E’ considerata “pre-ipertensione” una pressione sistolica compresa fra 120 e 140 mmHg o una pressione diastolica compresa fra 80 e 90 mmHg. Si parla di “ipertensione arteriosa” quando i valori della pressione sistolica superano i 140 mmHg o quelli della pressione diastolica i 90 mmHg. Bisogna considerare che fisiologicamente questi valori possono subire delle modificazioni durante il corso della giornata, aumentando durante gli sforzi, a seguito di forti emozioni o con variazioni di temperatura; tipicamente il freddo aumenta la pressione arteriosa mentre le alte temperature hanno un effetto opposto. Il nostro sistema cardiocircolatorio è ,insomma, molto adattabile e cuore e vasi sanguigni mettono in atto costantemente metodi per fornire al sangue in circolo il giusto valore di pressione. 

Ma la pressione è una forza, che si scarica naturalmente sui vasi sanguigni che devono resistere a questa energia. Intuitivamente pensate ad un tubo per irrigare, le sue pareti diventano più o meno tese e rigide in base alla pressione con cui l’acqua vi passa dentro. Lo stesso succede nei vasi. Avere valori alti di pressione arteriosa sottopone continuamente le arterie a uno sforzo maggiore a cui cercheranno di rispondere mettendo in atto dei meccanismi di compenso che di fatto porteranno ad una alterazione strutturale del vaso stesso. Oltretutto anche il cuore dovrà lavorare di più per poter vincere  questi aumenti di pressione perché i vasi diventeranno più rigidi e opporranno più resistenza. Uno dei danni principali prodotti dall’ipertensione è la genesi della formazione di placche aterosclerotiche. 

L’Ipertensione però non da sintomi, non da dolori ed è per questo che spesso viene sottovalutata. L’unico modo per riconoscerla è misurarla attraverso gli sfigmomanometri, manuali o automatici.

I numeri

Secondo  gli studi condotti dal Progetto Cuore dell’istituto superiore di sanità (Cnesps-Iss) nell’ambito di due indagini dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/Health Examination Survey (Oec/Hes) nel nostro Paese il 53% degli uomini e il 43% delle età di 35-79 anni sono ipertesi. Il 90-95% dei casi d’ipertensione arteriosa (ipertensione essenziale) dipende infatti da una cattiva alimentazione, da sovrappeso e obesità, da scarsa attività fisica. L’abitudine al fumo può aggravare la condizione. Solo il 5-10% dei casi di ipertensione è secondaria a una malattia del sistema endocrino o dei reni o dovuta all’assunzione di farmaci. Inoltre, l’ipertensione può comparire durante la gravidanza e complicarla (preeclampsia, eclampsia).

È opinione comune che la pressione arteriosa aumenti con l’avanzare dell’età. In realtà, studi ecologici hanno dimostrato che in alcune popolazioni questo incremento è molto limitato e dipende largamente dal consumo di sale nell’alimentazione (Studio Intersalt).

I livelli di pressione predicono inoltre la mortalità totale, la speranza di vita e contribuiscono a predire anche cause di morte non cardiovascolari. 10 mmHg in meno di pressione arteriosa sistolica o 5 mmHg in meno di pressione arteriosa diastolica spiegano la riduzione del rischio di ictus del 40%, quello dell’infarto e delle altre patologie coronariche del 20-25%; pertanto ridurre la media della pressione arteriosa nella popolazione permette di ridurre il rischio di sviluppare l’ictus, l’infarto del miocardio e altre patologie coronariche, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, le patologie legate all’invecchiamento (demenza e disabilità) e di morire per cause cardiovascolari.

 

L’Ipertensione si può prevenire

E’ scientificamente provato che uno stile di vita sano sin dall’infanzia (prevenzione primordiale) è importante per la prevenzione non solo delle malattie cardiovascolari, ma per gran parte delle malattie cronico-degenerative. Avere uno stile di vita sano significa:

  • • alimentazione variegata e ricca di frutta e ricca di fibre (frutta, verdura, legumi, cereali, soprattutto integrali) e pesce, povera di grassi saturi (quelli di origine animale, carni rosse, salumi, formaggi) e non troppo “ricca” di calorie. 
  • • ridurre la quantità di sale aggiunto alle pietanze: gli alimenti contengono già naturalmente una certa quantità di sale, pertanto l’aggiunta per rendere i cibi “saporiti” non è necessaria, se non in dosi modeste. La quantità di sale da cucina che si assume nella giornata non dovrebbe superare i 5 grammi al giorno.
  • • imitare il consumo di alcol (non più di un bicchiere di vino al giorno per le donne e un massimo di due per gli uomini).
  • • mantenere il peso forma, cioè l’indice di massa corporea compreso fra 18 e 24 kg/m2 (l’indice di massa corporea è un indicatore che considera insieme peso e altezza)
  • • svolgere una attività fisica regolarmente (camminare almeno 30 minuti al giorno a passo svelto oppure andare in bicicletta o svolgere una attività sportiva per almeno 3-5 volte la settimana)
  • • smettere di fumare

 

 

 

 

 

COME MISURARLA

Dopo i 40 anni misurate la vostra pressione almeno una volta a settimana. Non misuratela se siete agitati o stressati perché i valori sarebbero alterati. Effettuate la misurazione preferibilmente la mattina e la sera. Se usate apparecchi elettronici assicuratevi che siano ben funzionanti, provateli anche sui vostri familiari per vedere se sono tarati correttamente. Se trovate un valore di pressione alto effettuate misurazioni più costanti, tre volte al giorno per una settimana e annotate i valori.  Portateli poi al vostro medico di fiducia e cominciate a fare un percorso insieme.

 

 

Il messaggio che vogliamo lasciarvi è di non sottovalutare assolutamente l’ipertensione, che è a tutti gli effetti una malattia! E’ un killer silenzioso che giorno dopo giorno logora il vostro sistema cardiocircolatorio in maniera potenzialmente mortale. Ma sopratutto, tutto ciò può essere evitato e contrastato con uno stile di vita sano. A voi la scelta.

 

 

 

 

 

Matteo Cavallo
Author: Matteo CavalloEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Informazioni sull'autore
Studente di Medicina dell’Università di Catania. Dopo il diploma, conseguito presso il Liceo Scientifico di Modica, realizza il suo sogno di poter intraprendere gli studi medici. Durante il percorso accademico capisce l’importanza di una formazione che miri anche alla Prevenzione al fine di avere una visione sempre più completa delle varie patologie. Notando la mancanza di un insegnamento specifico nel percorso accademico sul tema della Nutrizione, che si sposa perfettamente con la Prevenzione, ha approfondito singolarmente questo importante aspetto. Appassionato di Cardiologia fin dal primo anno, è interno presso il reparto di Cardiologia dell’Ospedale Ferrarotto di Catania da Ottobre 2016.
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